“Un’opera per me è come un luogo di incontro con una capacità di sentire, con una umanità che ha spostato, anche solo di poco il proprio limite e ora si muove su un confine nuovo, come stesse continuamente imparando a vedere qualcosa che continuamente si rinnova.
Fare un opera è come creare un universo all’interno del quale accadono cose sconosciute, inaspettate, che ci svelano qualcosa di noi stessi, del nostro sguardo, della nostra capacità di connettere ciò che è fuori e ciò che è dentro, ciò che è dentro e ciò che è oltre… […]”